Fobia sociale

Fobia sociale

Scritto da Adriano Legacci

Fobia sociale

A proposito di Fobia Sociale…

“…è fondamentale nascondersi, ma è terribile non essere scoperti”
(D.W. Winnicott)

“Se potessi sprofondare cento chilometri sottoterra, dalle parti della litosfera, non sarebbe male. Odio le relazioni, odio parlare davanti a tutti, una faglia sismica si apre sotto i miei piedi, ma tutto rimane immobile, nulla crolla, preferirei svenire qui, subito (…) mi dispiace, porterò un certificato medico, se occorre, patologica incapacità alle relazioni orali di qualsiasi genere, con tanto di timbro, sarò dispensata”
(De Vigan, 2008, Gli effetti secondari dei sogni).

Fobia sociale. Timore di esporsi in pubblico, timore pietrificante dello sguardo e del giudizio altrui, timore di essere “scoperti” nelle proprie mancanze.

Sono queste alcune delle paure che si agitano nella mente di chi soffre di fobia sociale. Paure che nel tempo possono irrigidirsi, portando la persona a rinunciare a molti aspetti vitali della propria realizzazione affettiva e sociale.

fobia sociale
La fobia sociale  (qui puoi fare un un test per scoprire se è un tuo problema) è, nel contesto odierno, uno dei più frequenti disturbi d’ansia: si stima possa interessare nell’arco della vita intorno al 13% della popolazione. Si tratta dunque di un disagio piuttosto diffuso e, spesso invalidante, che non va confuso con una “semplice timidezza” o introversione caratteriale.

La fobia sociale implica qualcosa in più, ma anche qualcosa di diverso. La timidezza come normale tratto di carattere, infatti, pur essendo fonte di un certo disagio, non impedisce il raggiungimento dei propri obiettivi di vita. Invece, i vissuti molto intensi di ansia che insorgono quando si soffre di fobia sociale possono minare aree di funzionamento importanti, rendendo difficile – o talvolta impossibile – l’esperienza quotidiana.

Fobia sociale. Come si manifesta questo disagio?

La fobia sociale implica una paura marcata e persistente di una o più situazioni sociali o prestazionali, nelle quali l’individuo è esposto ad un possibile esame critico da parte di altre persone e teme di poter fare qualcosa o assumere atteggiamenti che potrebbero essere fonte di imbarazzo o umiliazione.

La paura (fobia sociale) può essere limitata ad una specifica situazione sociale (ad esempio, parlare in pubblico) oppure può generalizzarsi a quasi tutte le situazioni sociali. In questo caso, qualsiasi attività in cui si è esposti allo sguardo altrui può essere all’origine di un disagio intenso: mangiare in compagnia di altre persone, firmare un documento in presenza di altri, usare i bagni pubblici, andare ad una festa. L’esposizione alla situazione temuta può provocare nella persona una forte ansia, che talvolta può assumere le caratteristiche di una crisi di panico.

Fobia sociale. Manifestazioni d’ansia associate

Nell’ambito della fobia sociale, manifestazioni di ansia piuttosto comuni sono:

  • aumento della frequenza del battito cardiaco
  • sudorazione
  • tendenza ad arrossire
  • tremore
  • vampate di calore
  • malessere gastrointestinale
  • tensione muscolare
  • sensazione di avere la “testa confusa”
  • balbettamenti.

A questi sintomi classici di fobia sociale spesso si associa una forte ansia anticipatoria, cosicché il solo pensiero di dover affrontare in futuro un certo evento può far scattare la “grande ruota” dell’ansia e spingere a manovre protettive di controllo. Può allora scattare la strategia del sottrarsi: la persona affetta da fobia sociale cerca di evitare le situazioni temute, rinunciando a taluni investimenti. Talvolta, può progressivamente “chiudersi a riccio”. Tuttavia, queste rinunce e limitazioni hanno un “caro prezzo”: possono infatti alimentare vissuti di tristezza e solitudine. La presenza di tali stati d’ansia può avere forti ripercussioni negative sulla capacità di affermazione in ambito lavorativo e professionale.

Fobia sociale. Età di insorgenza

fobia sociale
È opportuno precisare che la fobia sociale ha origini antiche e può manifestarsi con particolare evidenza nel periodo preadolescenziale e adolescenziale (spesso tra gli 11 e i 13 anni) – periodo in cui si compiono i primi movimenti verso l’esterno, ma il futuro permane come una realtà per molti aspetti ancora sconosciuta: in parte attraente, in parte inquietante e pericolosa. Difficoltà di inserimento nel gruppo dei pari, ipersensibilità al giudizio altrui, evitamento delle situazioni temute, sono i primi segni di un’ansia sociale che nel tempo può strutturarsi, dando vita a situazioni più o meno generalizzate di fobia sociale.

Fobia sociale. Come affrontarla

Che fare dunque quando il confronto e le relazioni sociali sono fonte di paura marcata e persistente?

Frequentemente, chi soffre di fobia sociale pensa che non potrà fare nulla per cambiare la sua situazione. Si tratta però di una falsa convinzione. I giochi non sono chiusi: si può “osare” un movimento diverso volto, innanzitutto, ad una maggior comprensione dei propri vissuti interni. Un percorso di psicoterapia può essere utile per comprendere i fattori profondi che sottendono il disagio e per liberare energie che consentono via via di affrontare le situazioni temute. In effetti, se è vero che in alcuni momenti tutti noi sentiamo il bisogno di trovare un buon nascondiglio… è altrettanto vero che “non essere scoperti” può essere un autentico disastro.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI PER LA FOBIA SOCIALE

Gabbard G.O. (2000). Psichiatria Psicodinamica. Tr.it. Cortina, Milano, 2002
Pissacroia M. (1997). Trattato di psicopatologia della adolescenza. Piccin, Padova.

Fontemaggi A. (2018). Ansia Sociale. Conoscere il fenomeno

Sull'Autore

Adriano Legacci

Già direttore dell'equipe di psicologia clinica presso il poliambulatorio Carl Rogers e l'Associazione Puntosalute, San Donà di Piave, Venezia.
Attualmente Direttore Pagine Blu degli Psicoterapeuti.
Opera privatamente a Padova e a San Donà di Piave.
Psicoterapia individuale e di coppia.
Ansia, depressione, attacchi di panico, fobie, disordini alimentari, disturbi della sfera sessuale.
Training e supervisione per specializzandi in psicoterapia

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