Forme cliniche dei disturbi fobici

Fobie specifiche

fobie specifiche
Scritto da Adriano Legacci

Le fobie specifiche: paura degli animali, delle iniezioni, del sangue…

Nel Dsm IV le fobie vengono suddivise in fobie specifiche e fobie sociali.

Le fobie specifiche “sono caratterizzate da un’ansia clinicamente significativa provocata dall’esposizione a un oggetto o a una situazione temuti, che spesso determina condotte di evitamento” (DSM-IV, p.435).

La persona riconosce che la paura è irragionevole ed eccessiva ma non riesce comunque a controllarla.

Fobie specifiche: il punto di vista psicodinamico

Secondo una visione psicodinamica ogni fobia ha una componente di repulsione e di attrazione inconsapevole verso l’oggetto temuto. Gli oggetti e le situazioni temuti rappresentano oggetti interni paurosi (pensieri proibiti sessuali o aggressivi) che minacciano una ritorsione punitiva. Viene attivato un segnale d’ansia che mette in atto tre meccanismi di difesa:

  • spostamento
  • evitamento
  • proiezione.

Tali difese contengono l’ansia rimuovendo il desiderio proibito. La paura viene proiettata su di un oggetto esterno, in modo da poterla controllare (infatti in questo modo diventa circoscritta ed evitabile).
Lo stile difensivo privilegiato è l’evitamento, che di fatto contribuisce ad aumentare l’ansia e di conseguenza aumenta il blocco emotivo verso quel particolare oggetto o situazione.

Fobie specifiche: il punto di vista cognitivo comportamentale

Le teorie cognitivo comportamentali spiegano le fobie tramite il condizionamento.

La teoria bifattoriale di Mowrer presuppone che il condizionamento fobico che crea le fobie specifiche comprenda due fasi:

  1. Attraverso un processo di condizionamento classico la persona impara a temere uno stimolo neutro (SN) perché associato a uno stimolo avversivo (SI);
  2. Attraverso un processo di condizionamento operante la persona impara a ridurre la paura evitando lo stimolo condizionato. La risposta di evitamento viene mantenuta perché la riduzione della paura funge da rinforzo.

Le Fobie specifiche più comuni

Fobia degli animali

 fobie specifiche
Il soggetto teme una particolare specie animale, o più specie. Generalmente l’esordio avviene nell’infanzia.
In genere la paura degli animali simboleggia la pulsionalità senza ragione. Si teme dunque il contatto con la propria emotività, che non si riesce a gestire, temendo dunque di perderne il controllo. Il significato varia a seconda del tipo di animale. Per esempio, l’aracnofobia ovvero la paura dei ragni e degli insetti in generale può talvolta simbolizzare il tentativo di allontanare parti considerate repellenti del proprio Sé. La paura del gatto può talvolta simbolizzare il conflitto con la figura materna, mentre la paura dei canipuò in alcuni casi essere posta  in relazione con una conflittualità nei confronti del padre.

Fobia dell’ambiente naturale

In questo caso è utile distinguere se la paura sia rivolta verso elementi naturali quali acqua, temporali e altezze. Generalmente l’esordio della fobia avviene nell’infanzia (epoca del pensiero magico). Secondo alcune teorie psicodinamiche la fobia dei temporali potrebbe rappresentare contenuti emotivi minacciosi, impetuosi e travolgenti. La fobia dell’altezza (acrofobia) invece, rappresenterebbe la temuta attrazione verso lo sfracellarsi, e la fobia dell’acqua rivelerebbe problematiche nei confronti della figura materna.

Fobia delle iniezioni-sangue-ferite

fobie specifiche
In questo caso è necessario specificare se la paura sia provocata dalla vista di ferite o sangue o se sia provocata da procedure più invasive come le iniezioni. La fobia del sangue può essere legata a contenuti aggressivi inaccettabili; mentre la fobia delle iniezioni può essere connessa a contenuti aggressivi o ipocondriaci.

Fobia situazionale

 In questa categoria possono essere incluse varie tipologia di fobie, quali la claustrofobia (paura degli spazi augusti e chiusi), l’agorafobia (paura di trovarsi nei trasporti pubblici, tunnel, ascensori, ponti, mezzi volanti, alle guide di vetture). L’esordio della fobia avviene con un primo picco nell’infanzia e un altro intorno ai 25 anni.

Altri tipi di fobie specifiche

Ci sono molte altre tipologie di fobie, tra i quali la paura di precipitare quando si è lontani da mezzi di supporto fisico come i muri. Fobie di rumori e personaggi in maschera o di situazioni che possono portare al soffocamento o a sviluppare una malattia
Spesso un soggetto che soffre di una fobia specifica ha molte probabilità di soffrire di un’altra fobia; si parla perciò di un’alta comorbidità delle fobie specifiche. (Kendler et all.,2001).

Fobie specifiche. Come affrontarle.

 Dal punto di vista della psicologia dinamica (vedere terapia psicodinamica delle fobie) è opportuno:

  • indagare quali siano gli oggetti e le situazioni temuti e il loro significato simbolico
  • esplorare l’ansia espressa e il significato simbolico degli oggetti temuti ed eventuali pulsioni inaccettate.

Le ricerche comportamentali (vedere terapia cognitivo comportamentale delle fobie) invece ricollegano l’esordio delle fobie all’esposizione a uno stimolo avversivo. Non tutte le persone esposte a stimoli avversivi sviluppano necessariamente una fobia; sembrano intercorrere dei fattori di rischio come l’ereditarietò e il nevroticismo. Alcuni autori hanno suggerito che alcune persone possano avere una predisposizione biologica all’apprendimento delle fobie, così da non richiedere l’esposizione a nessuna esperienza condizionante (Menzies e Clarke, 1995). Queste teorie suggeriscono che le teorie del condizionamento fobico dovrebbero essere integrate con modelli biologici del sistema cerebrale della paura.

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Sull'Autore

Adriano Legacci

Già direttore dell'equipe di psicologia clinica presso il poliambulatorio Carl Rogers e l'Associazione Puntosalute, San Donà di Piave, Venezia.
Attualmente Direttore Pagine Blu degli Psicoterapeuti.
Opera privatamente a Padova e a San Donà di Piave.
Psicoterapia individuale e di coppia.
Ansia, depressione, attacchi di panico, fobie, disordini alimentari, disturbi della sfera sessuale.
Training e supervisione per specializzandi in psicoterapia

11 Commenti

    • Alessandra, le fobie possono manifestarsi nei modi più disparati. Ognuna di esse ha origine negli strati più profondi della nostra psiche, ed è portatrice di una comunicazione. Sarebbe molto importante riuscire a “decodificare” il messaggio. E riprendersi il diritto ad una vita senza fobie e senza ossessioni. La buona notizia è che questo è possibile.

  • centopiedi in casa: mi terrorizza il pensiero della loro velocità spreponderata e incontrollabile. Ho il terrore appena ne vedo sbucare uno a tal punto che immagino centopiedi salirmi addosso mentre sono a letto ecc. Adirittura alcune notti le ho passate in bianco oppure mi sono addormentata sulla sedia (piedi raggomitolati a me in tal modo da separarmi da ogni fonte di contatto possibile).

    • Daniela, in alcuni casi l’oggetto o l’animale fobico vengono scelti perchè si prestano a rappresentare efficacemente in maniera simbolica le nostre paure inconsce. Nella vita di tutti ci sono eventi che accadono “velocemente” e sono al di fuori del nostro controllo. Proprio per questo non hai scelto una tartaruga, come animale da temere, ma una creatura rapida e difficilmente controllabile – anche se, tienilo presente, innocua per gli esseri umani.
      La frase chiave del tuo commento è quella di chiusura: ” in modo da separarmi da ogni fonte di contatto possibile”. Da questo punto di vista, nel tuo caso, il centopiedi potrebbe forse essere chiamato “centomani”. Per ragioni che derivano dalla tua storia personale, il “contatto” emotivo e fisico con alcuni elementi (cose e persone) del mondo esterno, è diventato per te fonte di una forte angoscia.

  • Ho sensazioni di disgusto quando vedo animali come ragni, topi, lucertole, insetti in genere…non scappo da loro, non arretro o evito di passare dove so che potrei incontrarli. Però mi fanno senso, non riesco a prenderli in mano se dovessi per esempio portarli fuori di casa, più che altro ho paura del contatto con loro e mi rendo conto che mi guardo intorno con più attenzione dove so di averne visti in precedenza.

    • Caro marco, si tratta di una fobia non particolarmente invalidante, e sufficientemente sotto controllo. E’ uno di quei casi in cui un comune senso del “disgusto” sfocia in una sensazione di “paura”, creando un generico -anche se ingiustificato- stato di allarme. Esistono aree della nostra mente popolate da strani e piccoli pensieri, che spuntano nei luoghi e nei momenti più inaspettati -generando fastidio, disgusto, paura. Tali pensieri e fantasie possono con facilità essere trasferiti all’esterno e depositati su alcuni particolari animali: innocui fino ad un momento prima, pericolosi nel momento in cui vengono incaricati di rappresentare i contenuti della nostra mente.

  • Io purtroppo soffro da tanti anni della paura dei cani, li riesco ad ccarezzare , stare in loro compagnia, ma quando sento un cane del vicino abbaiare mi sale un paura tremenda, ed ogni volta che cambio casa la paura aumenta con il terrore di avere altri cani come vicini di casa da controllare. È diventata una vita impossibile, sono stata in terapia da diversi anni ma ho visto pochi miglioramenti e la fobia persiste. Mi sembra strano perché da piccola ho avuto tantissimi cani e li adoravo, ma quando sono di altri (vicini di casa) e li lasciano fuori nei cortili, quelle presenze e quei rumori che emettono mi mandano in una crisi devastante, tanto che mi sento disperata…vorrei scappare…ma dove posso rifugiarmi? I cani sono ovunque…

    • Francesca, la sua non è precisamente una “paura dei cani” (li accarezza, sta in loro compagnia). E’ piuttosto una paura di “presenze e rumori” che arrivano da un luogo vicino. Nel corso della nostra infanzia possiamo talvolta essere esposti, anche nella dimensione familiare, a suoni, voci, rumori inquietanti, perturbanti e non controllabili. Se tali “presenze e rumori” hanno generato un alto livello di angoscia, nel corso della vita la mente si troverà nella condizione di sperimentare la medesima sensazione, associata ad eventi casuali, o ad uno specifico elemento fobico (un animale, un oggetto, una persona, un contesto). Smetta di immaginare di avere paura dei cani e si chieda da quali “presenze e rumori” interni si sente realmente perseguitata.

  • E’ vero che la paura che alcune donne provano alla vista dei gatti adulti nasconde un atteggiamento problematico nei confronti dell’attività sessuale? Cosa si può fare per attenuare tale paura?

    • Si tratta di una generalizzazione impropria. Ogni fobia ha ragioni specifiche e personali, derivanti dalla storia individuale.

  • Ho sensazione di “quasi” fobia verso gli scarafaggi se presenti in casa. Appena li vedo corro via, inizio a sudare e non voglio più entrare nel luogo in cui c’è stato l’avvistamento. Non riesco nemmeno ad ammazzarlo, devo richiedere sempre l’aiuto di qualcuno e non riesco nemmeno a ragionare sul da farsi. Se invece li vedo per strada o in luoghi aperti, tutto questo non succede, accetto la loro presenza in luoghi al di fuori di casa mia o dove vivo abitualmente.

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